martedì 2 giugno 2015

la regola dell'equilibrio di Gianrico Carofiglio

La regola dell'equilibrio ( Einaudi) segna il ritorno dell'avvocato Guerrieri. Dopo molti anni  Guerrieri è cambiato, è più riflessivo, solitario e chiuso in se stesso, il suo interlocutore preferito è il sacco da boxe che pende dal soffitto del soggiorno. Il suo nuovo cliente è un ex compagno di università, il più bravo, ora giudice al pieno della carriera, ma accusato di corruzione e di aver preso dei soldi in cambio di assoluzioni. Guerrieri accetta subito di difendere il giudice, certo della sua innocenza, ma poi si trova davanti  una diversa verità.
Così Guerrieri si trova a dover fare i conti con la sua morale. "La regola dell'equilibrio consiste nel non cercare giustificazioni, nel non manipolare il racconto che facciamo di noi a noi stessi e agli altri."
 Sicuramente la tendenza ad autogiustificarsi è un'abitudine degli italiani. Guerrieri invece si interroga,  si chiede fin dalle prime pagine  se è giunta l'ora di smettere di fare l'avvocato .
La vicenda si sviluppa tra Bari e Lecce, tra verbali di interrogatorio e aule di tribunali, tra menzogne e verità, per presentarci situazioni e personaggi molto simili a noi. Carofiglio questa volta ci racconta una faccia dell'Italia.
 Ottima scrittura , leggere Carofiglio è sempre un piacere,uno stile lieve che cattura e che alterna ironia a momenti che fanno riflettere.


Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso né attorno a sè (dai Fratelli karamazov di Fëdor Dostoevskij)

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