venerdì 6 gennaio 2017

La pioggia prima che cada di Jonathan Coe

Coe mi ha conquistato ancora ,questa volta con una storia tutta al femminile raccontata magistralmente da un uomo. Coe è riuscito a penetrare l'universo della psicologia femminile raccontando storie di donne attraverso la voce di una narratrice donna.

 Gill informata della morte della zia Rosamund, anziana sorella della madre, si reca nello Shropshire dove la donna viveva sola. Rosamund è stata trovata morta dal medico ,un disco sul grammofono ,un album di fotografie sul tavolo e un microfono in mano collegato ad un registratore; vicino a lei  un buon whisky e una boccetta di Diazepam.  Qui Gill apprende di aver ereditato un terzo delle proprietà della zia; gli altri due terzi vanno a suo fratello David e ad una certa Imogen. Gill e David fanno fatica a capire chi possa essere questa Imogen. Gill ricorda vagamente di una bambina non vedente il giorno del cinquantesimo compleanno di sua zia ;inoltre Rosamund le ha lasciato anche 4 cassette da consegnare a questa Imogen.
Con l'aiuto delle figlie, Gill cerca in tutti i modi di rintracciare Imogen, ma senza successo; così, un pomeriggio, le tre donne decidono di ascoltare i nastri incisi da Rosamund, sperando di trovare qualche altro indizio per rintracciare la misteriosa "bambina"  ormai trentenne.



Anche il lettore si siede ad ascoltare la voce calma e suadente dì Rosamund che racconta attraverso la descrizione dettagliata di 20 foto ,fatta per una ragazza non vedente, la storia della sua vita e della sua famiglia attraverso tre generazioni . Il tono leggero e nostalgico delle prime foto diventa sempre più duro e severo per raccontare di errori,  dolori, rimpianti e cattiverie. Ci immergiamo in un'altra epoca ,in uno spaccato di storia e società inglese dagli anni 40 agli anni 70/80. Ci immedesimiamo nelle figure femminili e condividiamo le loro fragilità, i sentimenti e gli errori.  Coe ci racconta di scelte e matrimoni sbagliati, di rapporti difficili tra madri e figlie, di sofferenza di figlie indesiderate e madri inaffettive , di tradimenti, di gelosie e rancori, di egoismi e odi, di verità difficili da raccontare.
La storia non si conclude con le registrazioni di Rosamund che non conosce la fine, sarà Gill a scoprire cosa sia successo dopo.
Il racconto scorre asciutto attraverso i ricordi di Rosamund e ci coinvolge emozionandoci. Non solo, ci fa riflettere sugli errori che ci capita di commettere nella nostra vita e che possono far soffrire.

La frase del titolo viene pronunciata dalla piccola Thea, la madre di Imogen: "Be, a me piace la pioggia prima che cada"....."certo che non esiste una cosa così, è proprio per questo che è la mia preferita. Qualcosa può ben farti felice,no? Anche se non è reale."