venerdì 5 maggio 2017

La Minaccia di Anne Holt


Oslo, aprile 2014. Quando una bomba esplode nei locali del Consiglio islamico per la cooperazione uccidendo 26 persone, i primi sospetti della polizia e dei servizi segreti si concentrano sulla pista islamica. L'esplosione avviene a poca distanza da Hanne  Wilhelmsen, un l'ufficiale  di polizia che si è ritirata dalla scena in seguito ad una sparatoria che l'ha costretta su una sedia a rotelle. Ora le vengono affidati dei cold case e proprio partendo da un vecchio caso insoluto della scomparsa di una ragazza avvenuta diversi anni prima , Hanna scopre una pista sorprendente  collegando  dei dettagli  che si rivelano molto importanti.Il disegno che inizia a intravedere è dei piú inquietanti. Un cappio di odio, vendetta e razzismo che minaccia, fatalmente, di stritolare la cittHanne, che ha ripreso a lavorare su una serie di cold cases, Chi può essere interessato a organizzare attentati contro mussulmani ormai integrati nella realtà scandinava? O estremisti islamici o estremisti di destra xenofobi e razzisti che vedono nei mussulmani una minaccia alla nazione.Anne Holt affronta un tema di attualità evidenziando le paure  e le ansie dellEuropa dei nostri giorni. La paura del diverso e di perdere una identità nazionale, la paura di non vivere sicuri e la paura che l'odio possa sopraffare la nostra umanità.. Lo fa con un intreccio ben costruito e personaggi numerosi ma ben delineati . Le storie personali si intrecciano con i fatti di violenza e terrorismo. Le  parti piu noiose e ripetitive sono quelle che vedono l'inefficienza della polizia, mentre interessanti sono quelle di Hanne, di Henri ,lo strano e nevrotico poliziotto che le viene assegnato come aiuto per risolvere i cold case e che si rivela più attento e intelligente di quanto possa apparire, la storia di un ex collega di Hanne che ha problemi con il figlio e la storia di un handicappato che alleva piccioni.Tutte queste storie che sembrano scollate all'inizio troveranno gradualmente dei fili che le collegheranno fino ad un finale aperto a diverse interpretazioni. Il risultato è un bel giallo che mette ancora una volta in evidenza le contraddizioni di una Norvegia che forse a torto siamo portati a pensare come ad una Nazione perfetta e civile