Non mi è facile giudicare questo libro, in alcuni momenti certe scelte narrative o del protagonista mi hanno irritato,troppo testosterone e banale la fissazione per la taglia del seno, per poi cambiare idea subito dopo e apprezzare la raffinatezza di altri passaggi.
Certo Missiroli sa scrivere e porta il lettore dove vuole, con furbizia sa miscelare scene di sesso a sdolcinatezze.
Con un occhio a Baricco e un altro a Murakami crea un prodotto che si legge bene e coinvolge il lettore nelle scelte di Libero, nei suoi rapporti con le persone della sua vita.
La scoperta del sesso e l'evoluzione della propria sessualità è una componente essenziale della maggior parte di noi. Nella trama poi c’è tutto quello che contribuisce alla crescita di una persona: il rapporto con il padre non ben espresso, la separazione dei genitori e l’accettazione del nuovo compagno della madre, la malattia e la morte, il tradimento a danno dell’amico.
Per scandire il tempo che passa Missiroli fa riferimento a fatti reali come la morte di Sartre o l’uscita di film che il protagonista va a vedere con la donna di turno nei cinema d’essai Le citazioni di libri , film e personaggi sono tantissime . Sembra che Missiroli si preoccupi di far sapere quanto sia elevato lo spessore culturale del suo personaggio che potrebbe in qualche modo rappresentarlo.Tra i nomi due citazioni ruffiane di artisti che vanno per la maggiore in questo periodo: la pittrice Frida Khalo e John Williams diventato famoso per Stoner.
Anche se il libro sembra scritto a tavolino con la preoccupazione di sviluppare una storia credibile e che piaccia ai lettori, la lettura risulta scorrevole e intrigante. Belle le descrizioni del periodo milanese.
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