giovedì 11 giugno 2015

Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli

Image result for atti osceni in luogo privato recensione di D'Orrico,Missiroli racconta la vita di Libero Marsell dall’infanzia fino alla maturità  ,segnata dalla nascita del primo figlio e dalla morte della madre (i capitoli: Infanzia, Adolescenza, Giovinezza, Maturità, Adultità, Nascita). Ne seguiamo l'evoluzione affettiva, intellettuale, e soprattutto erotica,attraverso la residenza a Parigi prima e la permanenza a Milano dopo,   la sua difficoltà a diventare uomo e  a fare delle scelte definitive. Lo aiutano le letture dei romanzi  e alcune persone , prima tra tutte la bibliotecaria Marie, il mio personaggio preferito insieme al cane Palmiro Togliatti .
Non mi è facile giudicare questo libro, in alcuni momenti  certe scelte narrative o del protagonista mi hanno irritato,troppo testosterone e banale la fissazione per la taglia del seno, per poi cambiare idea subito dopo e apprezzare la  raffinatezza di altri passaggi.
Certo Missiroli sa scrivere e porta il lettore dove vuole, con furbizia  sa miscelare scene di sesso a sdolcinatezze.
Con un occhio a Baricco e un altro a Murakami crea un prodotto che si legge bene e coinvolge il lettore nelle scelte di Libero, nei suoi rapporti con le persone della sua vita.
La scoperta del sesso e l'evoluzione della propria sessualità è una componente essenziale della maggior parte di noi.  Nella trama poi c’è tutto quello che contribuisce alla crescita di una persona: il rapporto con il padre non ben espresso, la separazione dei genitori e l’accettazione del nuovo compagno della madre, la malattia e la morte, il tradimento a danno dell’amico.
Per scandire il tempo che passa Missiroli fa riferimento a fatti reali come la morte di Sartre o l’uscita di film  che il protagonista va a vedere con la donna di turno nei cinema d’essai Le citazioni di libri , film e personaggi sono tantissime .  Sembra che Missiroli si preoccupi di far sapere quanto sia elevato lo spessore culturale del suo personaggio che potrebbe in qualche modo rappresentarlo.Tra i nomi due citazioni ruffiane di artisti che vanno per la maggiore in questo periodo: la pittrice Frida Khalo e John Williams diventato famoso per Stoner.
Anche se   il libro sembra scritto a tavolino con la preoccupazione di sviluppare  una storia credibile  e che piaccia ai lettori, la lettura risulta scorrevole e intrigante. Belle le descrizioni del periodo milanese.

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