giovedì 7 maggio 2015

Chi manda le onde di Fabio Genovesi

“Chi manda le onde “ di Fabio Genovesi , edito da Mondadori è tra le proposte al premio Strega di quest’anno.


«il problema non sono le bugie. Il problema è la verità, che fa proprio schifo», oppure «è più assurda di qualsiasi storia inventata»

E così si intersecano storie vere di dolore  e emarginazione, di infelicità e  insoddisfazioni, storie di personaggi veri ma che a volte sembrano così assurde da diventare strane e interessanti da raccontare.
"e quando ti accorgi che una maglietta è macchiata vuol dire che le macchie sono serie veramente

Protagonista una bambina  tredicenne  albina dal nome Luna come la civiltà antica e sconosciuta della Lunigiana. I suoi occhi delicati vedono sfocato  e sono protetti da un paio di occhiali che filtrano il mondo . Passa il tempo in compagnia dell’amico Zot, in orfano di Chernobyl ,lasciato in Italia al termine di un programma di accoglienza.
Luna e Zot sono bambini strani agli occhi dei coetanei, e per questo derisi e allontanati, ma sono più  “vecchi” e maturi degli adulti.Lei ha i capelli bianchi lui ascolta Claudio Villa , suona la fisarmonica e parla come un anziano.  Zot vive insieme al “nonno” adottivo Ferro, un bagnino in pensione , acido e volgare, convinto che i russi vogliano portarsi via la casa.
I quarantenni sono insicuri, stanchi,rinunciatari (“non posso neanche dire che non sono riuscito a fare quello che volevo nella vita, perché non ci ho nemmeno provato, ho solo rimandato tutto”). Sandro vive ancora coi genitori  in attesa di una supplenza, i suoi amici Marino e Rambo frugano sulla sabbia nella speranza che i turisti abbiano perso qualcosa.  Insieme raccolgono funghi e pinoli da vendere a un ristorante.
Serena, la mamma di luna, è bella ma  si veste come un soldato e tiene lontani gli uomini . Racconta in seconda persona come se si mantenesse lontana da tutto, dai sentimenti e dagli errori. Luna invece racconta in prima persona, ha la sincerità dei bambini ed è delusa dalle bugie degli adulti.

Il dolore è tutto intorno come il mare e a volte è più forte ,come le onde che ci travolgono.
E’ meglio essere passivi , non vivere per evitare il dolore? No perché il dolore c’è comunque , la morte ci avvolge e allora è meglio reagire, trovare un appiglio per ricominciare.
"Un sogno quando comincia non importa se durerà una vita o cinque minuti: un sogno comincia sempre per durare in eterno”

E’ un libro sull’amore e l’amicizia . E’ tenero e commovente ma anche divertente, drammatico e spiritoso.
Sullo sfondo la Versilia con il mare da una parte e i boschi e le montagne dall’altra.



"Siamo tutti normali finché non ci conosci abbastanza". 

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