domenica 14 dicembre 2014

Patrick Modiano


Quando il 9 0ttobre 2014 i 18 giurati della Accademia svedese hanno assegnato il premio Nobel della letteratura a Patrick Modiano in molti ci siamo chiesti chi fosse.Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un'attrice belga,Modiano è nato nel1945 a Bolougne-Billancourt, E' considerato uno dei più importanti narratori francesi contemporanei.Appresa la notizia del premio, Modiano ha commentato:"Sono felice,ma trovo tutto questo bizzarro".


Dora Bruder
Letto in un giorno tutto di'un fiato. Intanto non è un romanzo.
Lo scrittore si imbatte in un articolo di un vecchio numero di Paris-Soir del 31 dicembre 1941 che parla di una fuga di una ragazza ebrea sedicenne . Quel giorno nel giornale appare un annuncio nel quale un padre e una madre chiedono notizie della loro figlia. Modiano  parte da quella richiesta per ricostruire la storia della famiglia, i possibili motivi che hanno indotto la ragazza a sparire e che cosa abbia fatto per quel lasso tempo prima di essere catturata quattro mesi dopo.Anche lui ebreo cerca di ricostruire la fuga della ragazza. La ricostruzione si intreccia con ricordi personali e le storie di altri ebrei deportati. Bello!!!

L'orizzonte
La forza delle casualità,un incontro casuale che non poteva avvenire altrimenti.
“Bosmans aveva letto da qualche parte che ogni primo incontro tra due persone è come una leggera ferita che ognuno prova e che risveglia dalla propria solitudine e dal proprio torpore”.
Bosmans conosce Margaret Le Coz una sera sulle scale del metrò, mentre vengono schiacciati da una folla manifestante. Cominciano a frequentarsi,ma entrambi fuggono da qualcuno .
Lei è inseguita da un uomo alto ,bruno,sulla trentina. Lui fugge da una donna sui cinquant’anni coi capelli rossi (forse sua madre )che gli chiede dei soldi, accompagnata da un uomo dall’aspetto di un prete spretato.
Un amore timido il loro, mai dichiarato esplicitamente,un amore fatto di paure e sensi di colpa, fino a che Margaret parte improvvisamente senza lasciare nessuna traccia.
Sono passati quaranta anni e Bosmans gira per Parigi con un taccuino dove sono fissati i suoi ricordi, come a preservarli dall’oblio. Così si ricorda di Margaret .
Ripercorre le tappe cerca di spiegare i misteri che hanno circondato la vita della donna e le persone con le quali lei ha avuto a che fare. Infine decide di andare a cercarla a Berlino.
Anche in questo romanzo i misteri ci catturano ma non vengono svelati alla fine. Non tutto si deve spiegare , importanti sono solo i sentimenti.
I personaggi di Modiano sono impenetrabili, complessi e misteriosi,li trovo molto interessanti. Lo stile è raffinato e intenso.
 
Bijou
Conferma il suo talento Bijou (Einaudi, ), storia di una giovane donna che un giorno nella stazione Châtelet, una delle più affollate del métro parigino, intravede sua madre: "Ero tra la folla che percorreva il corridoio senza fine... una donna indossava un cappotto giallo.Il colore del suo cappotto aveva attirato la mia attenzione... l'ho vista in faccia. La somiglianza di quel volto con quello di mia madre era sorprendente".
Così comincia il racconto. Scopriamo allora che la giovane donna durante l'infanzia veniva chiamata "Bijou" dalla madre negligente nei suoi confronti fino all'abbandono totale: "Suonavo alla porta, nessuno veniva ad aprirmi. Allora scendevo le scale e andavo a telefonare in un caffè un po' più avanti, sulla strada.
Il padrone e i clienti mi guardavano con gentilezza".
Ora fa la babysitter per una bambina che le ricorda molto se stessa da piccola. I suoi genitori non sembrano preoccuparsi di lei, non le vogliono acquistare un cane(aveva avuto un cane per pochi giorni poi sparito) e la lasciano spesso sola, sono rigidi e hanno nomi inventati(come sua madre) . L'incontro con un uomo dal doppio nome e una farmacista cambierà il suo modo di vedere le cose.
Come al solito ricordi da rimettere insieme, passati da ricostruire, personaggi con comportamenti e vite misteriose. Stanze vuote che stanno a simboleggiare il vuoto delle vite e la precarietà ,si fermano lì per poco sono di passaggio. Solo la bambina non è un mistero. Intuiva quello che provava perché era stata anche lei così.

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