lunedì 22 dicembre 2014

I Fratelli Burgess di Elisabeth Strout

Dopo Modiano voglio parlarvi di una scrittrice anch'essa scoperta da poco e subito entrata a far parte della lista dei miei favoriti: Elisabeth Strout
Elisabeth Strout  è una scrittrice americana nata a Portland, nel Maine, nel 1956. Ha vinto il Premio Pulitzer con Olive Kitteridge,una raccolta di racconti, strutturata in forma di romanzo.
Vive tra il Maine e New York con il marito avvocato e  politico e la figlia, e proprio in questi due luoghi, molto diversi tra loro è ambientato il romanzo di cui vi voglio parlare oggi:
I Ragazzi Burgess
Elegante, psicologico, poetico.
La storia di tre fratelli, Jim e i gemelli Bob e Susan, i cui rapporti sono condizionati da un fatto tragico avvenuto quando erano piccoli.
Da adulti si ritrovano per risolvere un problema familiare: il figlio problematico di Susan ha gettato una testa di maiale in una moschea dove si ritrova in preghiera una comunità di immigrati somali, scatenando così una guerra ideologica.
 Tra Shirley Falls, nel Maine, e New York, i fratelli Burgess  si ritrovano a fare i conti con il loro passato, con le bugie e le falsità familiari, con le proprie solitudini e con il rapporto difficile tra di loro e con i coniugi o ex coniugi.Fanno da sfondo il mondo rurale e la natura del Maine con le difficoltà di integrazione di una comunità somala, e la vita frenetica e culturale di New York.
Speranze e delusioni nel paese del "sogno americano" e delle grandi contraddizioni, la crisi dei valori .
A proposito del razzismo emblematica la frase di Bob:".....perchè in realtà, nel profondo, da quando sono andate giù le Torri è proprio questo che vogliamo, noi ignoranti bambinetti americani. Avere il permesso di odiarli"



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