venerdì 26 dicembre 2014

Le Braci di Sandor Marai


Il generale Henrik è un uomo triste, vive in penombra nella sua stanza - " al di là delle pareti fresche ronzava e fermentava l'estate" - in un castello racchiuso tra monti e foreste dell'Impero austro-ungarico. Il luogo è' un mondo a sé, nel quale sua madre, francese, non era mai riuscita ad ambientarsi.
Ora vive recluso con Nina , la sua governante, con la quale c'è grande sintonia-"la vita aveva mescolato i loro giorni e le loro notti ciascuno dei due era consapevole del corpo e dei sogni dell'altro.Attende vendetta.
Sta aspettando Konrad , l'amico inseparabile conosciuto nel collegio militare.
Sono passati 41 anni da quando lo ha visto per l'ultima volta. Quel mercoledì erano in tre: lui, sua moglie Kristina e Konrad e dopo quella sera Konrad  fuggì senza dare spiegazioni.
Tutto è come allora, anche la tavola è apparecchiata come allora. Quando konrad arriverà dovrà porgergli alcune domande.L'incontro-scontro tra Konrad e henrik si trasformerà in un monologo di quest'ultimo.
Intanto nel caminetto le fiamme si trasformano in braci che conservano il calore del fuoco estinto. E' la forza della memoria, il tema principale di questo libro poetico coinvolgente. Henrik cerca con minuziosità di recuperare i particolari della memoria. Ci sono domande alle quali non è riuscito a dare una risposta e che ora vuole porre a Konrad. 
La memoria è necessaria per sopravvivere. L'uomo è vittima delle proprie illusioni e ossessioni.
Ha senso mantenere accese le passioni?
Un libro che va letto lentamente, assaporando ogni parola e cercando di leggerne il senso. 




Nessun commento:

Posta un commento