venerdì 8 aprile 2016

La casa del sonno di Jonathan Coe

Il romanzo si sviluppa su due filoni temporali, i capitoli dispari sono ambientati negli anni 83-84, quelli pari nel 1997.
Stesso luogo : Ashdown, una severa costruzione di pietra abbarbicata in cima ad uno scoglio,  soprannominata  "la casa del sonno" in quanto prima  dormitorio per studenti universitari e poi  clinica per combattere i disturbi del sonno. E stessi personaggi: Gregory, Veronica, Terry,Ruby, Robert e Sarah.
Il racconto è suddiviso in sezioni corrispondenti alle 4 fasi del sonno :Veglia, Fase 1, Fase 2, Fase 3, Fase 4, Sonno Rem.
Il sonno è quindi il tema conduttore che lega le storie , il sonno come ossessione. Sara soffre di narcolessia e confonde la realtà con i sogni, Gregory è feticista dell’occhio, Terry soffre di insonnia.
Sarah è il personaggio principale , intorno a lei ruotano le varie vicende e i rapporti interpersonali. Durante una seduta racconterà allo psicologo la sua storia che si intreccia con quella di tutti gli altri personaggi. Particolarmente coinvolgente è la sua amicizia con Robert perdutamente innamorato di lei  e, che fa tutto per compiacerla.
Coe è bravo a scomporre tutti i pezzi e a ricomporli piano piano fino a rimettere ordine al caos e a dare la spiegazione a tutte le stranezze. Si oscilla tra il reale e il sogno, tutti i personaggi cercano la propria identità, uno scopo, l’amore. L’amore e la sofferenza sono proprio i veri temi del libro, tutti soffrono, sono infelici, cercano qualcosa.
Pagina dopo pagina si rimane attaccati alla storia , si vuole capire e ogni capitolo si conclude con qualcosa in sospeso che ti spinge a iniziare il successivo. Bello lo stile marrativo, scorrevole, ma attento ai particolari e ai dialoghi. I personaggi sono ben delineati e ti entrano dentro quasi a diventare degli amici. Lettura consigliatissima, di quelle che ti lasciano qualcosa e non ti abbandonano mai.

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