giovedì 21 aprile 2016

Il posto di Annie Ernaux

C'è un gruppo di lettori che ha avuto un'idea. Il gruppo è Billy, il vizio di leggere, che conta su Facebook più di diecimila iscritti e l’idea è quella di scegliere un libro di un piccolo editore e comprarlo in massa nella stessa settimana, scatenando un caso editoriale. E i casi editoriali portano gli editori a riflettere, e se dopo il primo ancora due, tre, dieci libri di qualità (non solo di piccoli editori) fanno questi numeri con la forza del passaparola, magari inizieranno a pensare che assecondare le pruderie non è l'unico modo di stare sul mercato, magari cominceranno a capire che il vero target da raggiungere non sono quelli che comprano un libro all'anno, ma quelli che ne comprano diversi al mese. I lettori forti, appunto.

il libro è stato scelto dai lettori  tra una rosa di cinque titoli.il vincitore è "Il posto", di Annie Ernaux (L'orma editore) e la settimana in cui comprarlo è questa, dal 18 al 24 aprile. Quindi se l’idea vi piace affrettatevi

E’ importante che il libro sia  cartaceo e non e-book. Perché gli acquisti in rete e gli e-book fanno classifica a sé.
Coraggio allora, diamo voce a questa piccola rivoluzione gentile dei lettori. Scegliamo la qualità; scegliamo Modus legendi.

Il posto è stato un successo francese del 1983 arrivato da noi con notevole ritardo.
«Volevo dire, scrivere riguardo a mio padre, alla sua vita, e a questa distanza che si è creata durante l’adolescenza tra lui e me. Una distanza di classe, ma particolare, che non ha nome. Come dell’amore separato».
La morte del padre suggerisce alla scrittrice Annie Ernaux la necessità  di raccontare in prima persona il suo rapporto con il padre, la sua vita da bambina e adolescente povera e la voglia di riscatto  e di emancipazione sociale.
Il libro si apre con la morte del padre e l’esito positivo del concorso per l’insegnamento, una fine e un inizio.La distanza tra una vita povera e di sacrifici e  il raggiungimento di una vita borghese.
Il racconto parte da un paesino della Normandia in cui essere poveri voleva dire sentirsi inutili e umiliati , sottomessi alle necessità e imbarazzati  dalla propria ignoranza. La  Ernaux si confronta con il padre , un contadino analfabeta , poi operaio e gestore di un bar-drogheria, un uomo semplice che si esprime in dialetto e commette errori. La scrittrice si trova a fare i conti  tra quello che ha ereditato e quello che impara a scuola  e il futuro che la scuola può offrirle. E mentre si sente sostenuta dalla madre,ha la percezione che  il padre non sia contento dei suoi successi scolastici.
La storia di una famiglia  che combatte   giorno dopo giorno tra il letame e le mosche per abbandonare quella vita di stenti e di vergogna, che riesce ad acquistare una drogheria,ma si trova a fronteggiare la trasformazione sociale che vede la nascita dei supermercati ,che  riusce a mettere da parte quel tanto che serve per offrire ai parenti e agli amici un pranzo come si deve dopo il funerale.
Un romano breve  fatto di immagini, ricordi,flash scritto con una  scrittura semplice,essenziale , ma capace di delineare il mondo provinciale della Francia del novecento e raccontare  un’ascesa di classe.

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