venerdì 11 novembre 2016

Con la morte non si tratta di Bruno Morchio

Una rapina sulla Statale Carlo Felice in Sardegna: uno dei banditi viene ferito e arrestato, ma non parla. I suoi complici dividono il bottino. Sono passati diversi anni, quell'uomo è ancora in galera.
Suo figlio, un tossicodipendente, è scomparso. Lui crede sia partito per l'isola, alla ricerca dei complici di quel colpo miliardario. E così Bacci Pagano, incaricato dall'avvocato di Sanna, la sua amica Gina Aliprandi,lascia la sua Genova per andare in trasferta in Sardegna. Qui si ritrova coinvolto tra faide locali, e piani di vendette dei protagonisti della rapina.
In questa avventura Morchio abbandona i noti "scenari" genovesi con i carrugi e le stradine malfamate della città vecchia, per portarci a Tertenia, un piccolo comune nella  ventosa ed affascinante Sardegna orientale.La vera protagonista del romanzo è proprio la Sardegna con il forte maestrale, gli odori, i sapori, i fichi, le querce da sughero.
A Tertenia Bacci ritrova l’amico Virgilio, la sua guardia carceraria a Novara con il quale ha continuato a vedersi durante i suoi periodi di vacanza in Sardegna.
Ma il soggiorno per Bacci sarà anche l’occasione di rivedere sua figlia Aglaja dopo 10 anni.
Ora la ragazza ha 18 anni e  sua moglie, dopo il divorzio, non gli ha più permesso di vederla. Questo distacco è un cruccio per Bacci e ora Aglaja ha deciso di passare un po’ di tempo con lui, contro il volere della madre. -

Così la storia procede su due strade: la ricerca del ragazzo e la relativa conoscenza di strani personaggi collegati e il rapporto ritrovato  tra Bacci e Aglaja.
Appena arrivato in Sardegna Bacci conosce in spiaggia l’affascinante e sensuale Martine, ex prostituta,ora giovane moglie di Otello Ganci, l’organizzatore della rapina,malato di tumore e  in fin di vita. In Francia Ganci Ha ucciso Canu, uno dei rapinatori, e la sua famiglia lo vuole vendicare
La prima metà del libro si legge tutta d’un fiato, coinvolgente e scorrevole con descrizioni precise e ben scritte, con l’inizio scoppiettante  e intenso della rapina al portavalori, il rapporto di Bacci Pagano con le donne  e con l’amico Virgilio che gli ha salvato la vita durante i cinque anni di prigionia, l’arrivo in Sardegna, i luoghi, i profumi, il vento insopportabile, la spiaggia, i personaggi misteriosi. Poi però il ritmo cala, la trama diventa statica, confusa  e ripetitiva fino ad un finale povero e scontato. E’ ovvio che la trama è solo un pretesto per parlare di sentimenti umani. Comunque il personaggio di Paggi Pagano è interessante e continuerò a seguirlo.

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