In Due Irene Némirovsky affronta il tema dell’amore passionale della gioventù borghese degli anni
Il romanzo si apre con una scena cinematografica che mostra diverse giovani coppie che amoreggiano in una festa privata in un giorno di primavera.I protagonisti sono solo dei nomi,non li conosciamo ancora e la scena è una esaltazione di colori e di corpi in un’atmosfera di rilassatezza e felicità. È l’approccio alla vita di giovani che,sopravvissuti alla guerra e alla carneficina delle trincee,hanno il solo desiderio di vivere la loro giovinezza appieno. Dal secondo capitolo ci viene presentata la famiglia Carmonteli cui figli, soprattutto il minore Antoine, cercano la felicità nelle braccia delle ragazze. L’autrice ci racconta le vicende di Antoine, Marianne, Solange, Gilbert, Evélyne, che sembrano avere il solo frenetico impulso di godere nell’immediatezza con la paura del domani e l’ansia che tutto possa finire perché “ I giorni passavano,la vita passava,è il meglio non arrivava.Quei domani continuamente attesi,e che continuamente,chissà perché,deludevano,erano ciò che alla fine faceva sfiorare la gioventù. E così presto!”
I loro amori si incrociano,finiscono,portano felicità, ma anche solitudine, disperazione, malattia e morte.
Una domanda condizionano i loro comportamenti nei confronti dell’amore e sarà il filo conduttore:” Come avviene nel matrimonio il passaggio dall’amore all’amicizia? Quando si inizia a tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?”
Nemirovsky è capace di descrivere con eleganza e con sguardo ironicamente compassionevole il cinismo dei rapporti interpersonali,l’odio verso i genitori,la difficoltà di concedersi all’altro. Nei confronti dei genitori i protagonisti hanno sentimenti di rancore e di odio per chi è stato incapace di dare affetto e li ha lasciati crescere con le bambinaie. A tutti accadrà di perdersi,di tradirsi e di rincorrere l’ebrezza dell’inizio,ma con il tempo impareranno che essere in due significa altro.
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