mercoledì 21 ottobre 2015

I pesci non chiudono gli occhi di Erri De luca

Uno sguardo nel passato. L'autore si ritrova dopo 50 anni,a scrivere di quando ne aveva 10, la prima volta in cui l'età si scrive con due cifre. A 10 anni si è si è un involucro che contiene ogni forma futura in una taglia minima di scarpe.E' letà in cui si ha fretta di crescere e si ha voglia di aumentare di statura.
L'autore ritorna col pensiero ad un'estate di 50 anni fa, a scuola si era appena passati alla biro. Il ragazzino non ha amici, frequenta solo un pescatore e con lui va a pesca in silenzio.In spiaggia passa il tempo a fare cruciverba, l'officina meccanica della lingua del futuro scrittore che tanta importanza dà alla parola.Nel bambino  c'è già tutto contenuto lo scrittore di oggi.e in quell'estate vive tutto quello che gli serve per capire.Sotto l'ombrellone vicino c'è una bambina che legge libricini gialli. Fanno amicizia e cominciano a fare il bagno insieme, ma questo lo porterà ad essere preso di mira da 3 ragazzi più grandi che lo picchiano.Lui li affronta senza reagire, la prova che crescerà.  Decide di non denunciarli e quando si alza dal letto dopo una settimana è più alto di un centimetro.
La ragazza gli dirà di non poter più uscire con lui al mattino e lui la vedrà passeggiare con i tre che lo hanno aggredito.Oggi l'autore ricorda tutto di quella ragazza tranne il nome.
La difficoltà di quei tempi non era odiare, ma amare.
Aveva ragione Don Chisciotte, l'eroe che continua a lottare nonostante le bastonate e le sconfitte. Niente è come sembra, c'è sempre un doppio fondo alle cose e un'ombra.La sofferenza è necessaria per cresceree bisogna mantenere gli occhi aperrti
Il mare è quello lontano dalle spiagge affollate, è quello silenzioso dei pescatori.
L'amore "Non è una serenata al balcone, somiglia ad una mareggiata di libeccio, strapazza il mare sopra, e sotto lo rimescola."
Il bambino che  non sa usare le mani per difendersi impara a "mantenere", tenere per mano.
"A dieci anni era il mio verbo preferito. Comportava la promessa di tenere per mano, mantenere. Mi mancava. Papà s'infastidiva in città a prendere per mano, per strada non voleva, se provavo si liberava infilandosela in tasca. Era una respinta che mi insegnava a stare al posto mio."


"Avevo raggiunto i dieci anni, un groviglio d'infanzia ammutolita. Dieci anni era traguardo solenne, per la prima volta si scriveva l'età con doppia cifra. L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato delle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori. Tenevo dieci anni. Per dire l'età, il verbo tenere è più preciso. Stavo in un corpo imbozzolato e solo la testa cercava di forzarlo."

“Se anche tu vedessi quello che vedo io, non chiuderesti gli occhi”.

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