
Con l'aiuto delle figlie, Gill cerca in tutti i modi di rintracciare Imogen, ma senza successo; così, un pomeriggio, le tre donne decidono di ascoltare i nastri incisi da Rosamund, sperando di trovare qualche altro indizio per rintracciare la misteriosa "bambina" ormai trentenne.
Anche il lettore si siede ad ascoltare la voce calma e suadente dì Rosamund che racconta attraverso la descrizione dettagliata di 20 foto ,fatta per una ragazza non vedente, la storia della sua vita e della sua famiglia attraverso tre generazioni . Il tono leggero e nostalgico delle prime foto diventa sempre più duro e severo per raccontare di errori, dolori, rimpianti e cattiverie. Ci immergiamo in un'altra epoca ,in uno spaccato di storia e società inglese dagli anni 40 agli anni 70/80. Ci immedesimiamo nelle figure femminili e condividiamo le loro fragilità, i sentimenti e gli errori. Coe ci racconta di scelte e matrimoni sbagliati, di rapporti difficili tra madri e figlie, di sofferenza di figlie indesiderate e madri inaffettive , di tradimenti, di gelosie e rancori, di egoismi e odi, di verità difficili da raccontare.
La storia non si conclude con le registrazioni di Rosamund che non conosce la fine, sarà Gill a scoprire cosa sia successo dopo.
Il racconto scorre asciutto attraverso i ricordi di Rosamund e ci coinvolge emozionandoci. Non solo, ci fa riflettere sugli errori che ci capita di commettere nella nostra vita e che possono far soffrire.
La frase del titolo viene pronunciata dalla piccola Thea, la madre di Imogen: "Be, a me piace la pioggia prima che cada"....."certo che non esiste una cosa così, è proprio per questo che è la mia preferita. Qualcosa può ben farti felice,no? Anche se non è reale."